Boccaccio era il portiere,
il gran portiere giallo
della squadra del quartiere.
Stava all?erta come un gallo
sulla porta del campetto
alla periferia.
Diceva: "Qua sul petto,
ed ogni palla � mia".
Ma quel giorno, chi lo sa,
sbuca di qua sbuca di l�
- Boccaccio attento! - pa pa
la palla � in rete. "Ma va,
ma va, Boccaccio, � uno".
Attento, di qua di l�,
passa non passa, tira.
Boccaccio si rigira;
si tuffa - passer�?-
"Qui non passa nessuno",
ma la palla � nel sacco.
E son due. Lo smacco,
i fischi, e poi sotto...
"Salta a pugno, Boccaccio,
ma non la vedi dov?�,
salta, salta"... E son tre.
E quattro e cinque e sei.
- Boccaccio dove sei?-
E sette e otto e nove
e piove e piove e piove
con grandine e con tuoni.
Quattordici palloni
nella rete di Boccaccio
poveretto poveraccio,
bianco come uno straccio
col berretto da fantino
ubriaco senza vino.
Quanti fischi! e poi "cretino",
"pastafrolla", "posapiano",
"tappabuchi", "moscardino!"
Oh, quel povero Boccaccio
nella furia del baccano
si strappava i suoi capelli
e la folla dai cancelli
gli gridava: "Ancora, ancora".
Tutti tutti, ad uno ad uno
si strapp� capelli e baffi
e poi schiaffi sopra schiaffi
si ridette per lezione.
Rest� l� con la sua testa
tonda, liscia come palla.
"Oh, son quindici con questa
- gli grid� dietro la folla -
tappabuchi, pastafrolla
vai a guardia d?un portone!"
E difatti il buon Boccaccio
col berretto e col gallone,
mani pronte e spazzolone,
oggi � a guardia d?un portone
dove passano persone
che fermare egli non pu�,
dieci venti cento e pi�.
Alfonso Gatto
Bei monti della sera azzurro � il mio passato.
Appare volont� quel che fu caso,
un eterno momento,
ma l'occhio il naso suggell� veloce
e la bocca nel vento
ambigua err� per voce
che sempre pu� parlare.
Questo il ritratto e questo � il mare,
un ru...
Come assidua di nulla al nulla assorta
la luce della polvere! La porta
al verde oscilla, l'improvvisa vampa
del soffio � breve.
Fissa il gufo
l'invidia della vita,
l'immemore che beve
nella pergola a...