Angelo Michele Cozza: Nell'anticamera del cuore vuoto, immobile una vetu



Nell'anticamera del cuore vuoto,
immobile una vetusta signora
silenziosa ho visto aspettare.
Strano, � incomprensibile
non ha fretta di entrare!
Uno sbirciare dalla toppa
di tanto in tanto,
poi quella assenza di impazienza,
che tanto stride
con il concitato correre
della gente per la vita,
va convincendomi
che la nera velata che fuori sosta
attender pi� non debba.
Apro la porta e gentile
con un mezzo inchino
nella stanza dei miei silenzi l'accolgo.
-Venga Signora, dica pure...-
-Guardi se ha da fare
non importa passer� altro giorno,
sa, ho tanti impegni!-
Lei, � stato molto gentile,
non tutti, � vero, come lei,
sono ben disposti a darmi udienza
ed io ben so apprezzare il gesto suo!
Molti vedendomi orribile
e disadorna, fuggir vorrebbero,
intimoriti e pavidi, inventano
mille scuse per mandarmi via!
I suoi occhi non vedo
in fuga o rabbrividire,
n� pugno minaccioso a me rivolto
d� spavento a questa Falciatrice
sempre in pena per compito ingrato che il fato le ha assegnato.
Si lo so, son buia e cupa, cieca,
di mezze parole, nessuno mi parla
se non con voce roca, solo cuori
gi� impietriti io trovo; qualcuno,
una volta..., ora ricordo, mi disse
che ben pi� accetta sarei stata
se depliant avessi distribuito
pubblicizzando crociere per paesi
dove le notti hanno sapore di risveglio
e da mattina a sera sulle nuvole si vola.
Io, in quei paradisi non sono mai stata
e, se qualcuno, mi avesse chiesto
garanzie sulla veridicit� dell'offerta,
onesta, non avrei saputo che dire.
Ma non mi faccia essere prolissa,
io non sono avvezza agli sproloqui,
pi� trattenermi non posso,
a malincuore... devo andare!
Quando pur dovr� tornare
ricorder� della sua accoglienza,
lei � uno dei pochi che, nel vedermi,
disumanamente non mi ha
sul grugno la porta sprangata!
Arrivederci, arrivederci...-
Incredulo e stupito da un siffatto
personaggio, richiusa l'altra porta
ritorno con un sorriso alla vita.


Angelo Michele Cozza

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