I disabili guidati da Immanuel
seguivano in carrozzelle sbilenche
per calanchi e sassaie, assetati,
Ges� che, con calzari di sicomoro,
andava a meditare, stanco del mondo
chiuso in un tramonto immobile, d'oro,
sul Mar Morto. Che sorto fra aride
colline esile fiottava contro le sponde.
Lo seguiva la turba dei disabili, fra cui
il bimbo di sei anni, Filippo. Un bue
ruminando erbe secche e spine, negli
occhi li rifletteva tutti da uno scoglio storto.
Ges� alz� sulle acque le mani, e si tacque la turba.
Con una bilancia di quarzo ne pes�
le anime assieme ai minuscoli quark e leptoni.
"O voi che costituite l'universo", disse
il Maestro, "leptoni e quark, e disabili verso
Dio rivolti, e Immanuel, in quel
Mar Morto se i piedi immergete, entrerete
in uno Spirito risorgente in tanti tempo-spazio".
Il tramonto finiva blu, e i disabili in una
nube di quark, ebbero il corpo sano
vedendo emergere dalle acque Iddio.
Giuseppe Bonaviri
- Cos'� l'eterno?
- Il simultaneo possesso di tutti gli attimi.
Crescevan nella tomba le unghia
a Giuseppe, morto, adunche.
Liquefatto gli gocciava il fegato.
Nelle cave orbite senza luce
aveva due tenere rotule di Ririr�.
Dal cervello putrescente e dalla teca
si ...