Angelo Michele Cozza: Aveva accorto scandagliata tutta la sfera cupa il
Aveva accorto scandagliata
tutta la sfera cupa
il tuo cuore impietrito
cercando pertugi e fessure
da cui traspirasse una luce.
Or sguscia e riappare il sereno
dallo squarcio inatteso dietro
fioccose trame di ragnatele.
Disgregati, diffusi nembi
si sfilacciano, gi� lontani
si disperdono senza tracce:
al chiaro si converte lo scuro
neonate immagini ti ridono.
Camminante, pur solo
ricolmo sei d'infinito!
Alacre ti si spiana l'illusione
fermenti risalgono dal cuore;
ti racconti, fatto diverso.
Vivere vuoi e ti ritempri,
come posseduto ti scagli
sulla vita, ne spii gli atti
per impedirle di rimordere
di sciabordarti ancora!
Ai polsi alacre preme
la volont� primordiale
che accalda e avvampa;
il tuo volto, disteso � or
al par di quello arrossato
di divertito invitato
che goda una festa in atto.
E quando pur l'ombra fluisce
e ritorna allo sgranar
di mesti ricordi
ancor barlumi scoccanti scorgi
dalla radura ove bivacchi
se scruti la sorella notte
che sentinella del cielo
fiduciosa come or tu
fraterno cambio aspetta
dal puntuale giorno.
Angelo Michele Cozza
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Quanno pe? rispirà nu poco d'ammore
cianciuso t?addumando si me vuò bene
riffe e raffa, sùbbeto me dice:
- Certo ca te voglio bene! -
Tanta vote me pare overo
e pe' nu poco s'accujeta stu core
...
Sono stanco di blaterare
di me, di te che più non esisti
di questa vita celeberrima
di vano che in pulviscolo si sfalda
dell'amore che brilla di menzogne
della speranza che tracolla
sul limine al fars...
Poiché si dice
che tutto venga dal mare
e ognuno sempre torna dove è nato,
taglia gli ormeggi
e scosta cuore timoniere!
Sotto voce abbandoniamo
questo attracco di malinconie,
via da questa terra ferma...