Io, come un angelo seduto dal barbiere,
vivo stringendo uno scanalato bicchiere,
collo e ipogastrio curvi, una " Gambier" tra i denti,
sotto i cieli gonfi di vele trasparenti.
In me mille sogni, come caldi escrementi
di vecchia colombaia, fan dolci bruciature;
e il mio tenero cuore � un alburno, a momenti,
che il giovane oro insanguina di linfe oscure.
E, quando con cura ho ringoiato ogni sogno,
mi volto, bevuti pi� di trenta bicchieri,
e mi raccolgo a mollare l'acre bisogno:
dolce come il Dio del cedro e degli iss�pi,
io piscio altissimo e lontano contro i neri
cieli - approvato dai grandi eliotropi.
Arthur Rimbaud
Ma davvero ho pianto troppo!
Le albe sono strazianti,
ogni luna � atroce e ogni sole amaro:
l'acre amore mi ha gonfiato
di torpori inebrianti.
La stella � pianto rosa al cuore delle tue orecchie,
l'infinito � rotolato bianco dalla tua nuca ai reni
il mare ha imperlato di rosso le tue vermiglie mammelle
e l'Uomo ha sanguinato nero al tuo sovr...
I miei due grammi di ragione sono esauriti.