Rifletto, mi affanno e mi domando
Agli argini del burrone, in bilico, tremando
Come mai vedo l'essenza che sta svanendo
Consento agli stimoli di ingabbiarsi gelando
In un carcere di paure la pena stanno scontando
Vaneggio con la mente mentre il caos sta esplodendo
Penso alla mia musa, al mio intelletto
Ora mai � tanto che di pan e acqua si stan cibando
E ora di evadere da questo destino maledetto
� ora di dar luce e potenza alle parole scappando
Dall'ansia carceriera che tirannica mi ha stretto
Ai polsi manette che soffocano ogni mio vero comando.
Antonio Oreste
Una notte. E forse mai pi�. Davvero sconcertante ma allo stesso tempo elettrizzante. Acqua gelida per essere limpidi. Luci, la citt�. Io, cazzo che strazio. Percorro metri per incontrare i compagni di...
Passeggiava assorto dentro fasci di luci
Respiro breve e intenso e passi scolpiti
Guardava evaporare emozioni come suffumigi
E inerte inondava il pensiero di ricordi gioiosi
Candidi eran i barlumi ema...
Il mio � il canto triste di un cantante muto, ho la voce, ma il frastuono la rende senza suono... perfino a me stesso.