D'aprile, da piccolo
gli alberi mettevano mitrie
alzavano le teste in lunghe
lunghe liturgie
e tempio era il silenzio
luminoso delle nuvole;
oggi
un mezzo aprile di tanti anni fa
per tutto questo silenzio
nessuno nasconde la testa nelle mani
seduto, metto le tempie nella chiar�a
di un cielo
che li vorrebbe amati
amati tutti, ognuno da qualcuno;
ciascuno invece scuote la sua cenere
e vedo ombre che passano vivendo
in festa come fossero vissute
orfano di tutti i moventi
la primavera � guardarne il riflesso
sulla peluria degli avambracci al sole.
Pierluigi Cavallo
Escono le mattine della domenica
dopo che tanto � piovuto
e la festa splende nel sole dissepolta;
alzano la gaia concitazione
delle partenze al mare
al giro di ogni nuova mandata
e allo scatto del por...