John Keats: O soave che balsamo soffondi alla quieta mezzanott



O soave che balsamo soffondi
alla quieta mezzanotte, e serri
con attente e benevole le dita
gli occhi nostri del buio compiaciuti,
protetti dalla luce, avvolti d'ombra
nel ricovero di un divino oblio.
O dolcissimo sonno! Se ti piace
chiudi a met� di questo, che � tuo, inno
i miei occhi in vedetta, o attendi l'Amen
prima che il tuo papavero al mio letto
largisca in carit� il suo dondolio.
Poi salvami, altrimenti il giorno andato
lucido apparir� sul mio guanciale
di nuovo, producendo molte pene,
salvami dall'alerte coscienza
che viepi� insignorisce il suo vigore
causa l'oscurit�, scavando come
una talpa. Volgi abile la chiave
nella toppa oliata e d� il sigillo
allo scrigno, che tace, del mio cuore.


John Keats

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