Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale
e ora che non ci sei � il vuoto ad ogni gradino.
Anche cos� � stato breve il nostro viaggio.
Il mio dura tuttora, n� pi� mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realt� sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non gi� perch� con quattr'occhi forse si vede di pi�.
Con te le ho scese perch� sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale
Milano � un enorme conglomerato di eremiti.
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate a...
La bufera che sgronda sulle foglie
dure della magnolia i lunghi tuoni
marzolini e la grandine,
(i suoni di cristallo nel tuo nido
notturno ti sorprendono, dell'oro
che s'� spento sui mogani, sul tagli...