Tornano le notti tiepide di aprile,
o amore, e nuovamente la luna
batte sul mio vaso di viole soavemente
e su le irte siepi fiorite
di rovo e biancospino.
Lievi si dischiudono intanto,
come rose tra spine, i nostri
sogni d'amore,
cos� come vedremo
fiorire la felicit�
in una forse imminente primavera.
Si, nuovamente la luna
si riflette nei torbidi miei occhi,
si specchia nei pantani,
e inutilmente
vuoi strappare la gramigna dal mio cuore
con le tue piccole mani.
Ma se l'arido stelo dell'ortica
che nasce fra le crepe della pietra
tu vedi fiorire a primavera,
anche la serpe
si scioglie a lente spire dal letargo;
e il mio cuore si gonfia come un rospo,
perch� l'innocenza � perduta
e il bene non �
che l'assenza del male.
Edward Sgubj
O padre, tu, curvo e tremante
mi verrai incontro
col tuo passo malfermo
e i tuoi occhi chiari
si illumineranno di gioia
nel vedermi.
Cammineremo insieme felici
senza parlare
in un immenso campo assol...
Paradisi perduti ora non ricordiamo il dolce
tempo delle colombe
e la felicit�
non si � posata pi�
sui nostri cuori.
No, non dite
a noi stoltamente piangenti
che gli orridi imbuti sono aperti,
ora co...
Il mandarino contenne la sua ira
quando i sevitori tremanti riferirono
che dalla gabbietta aperta il passerotto,
che pi� di ogni cosa amava, era sparito.
Egli sal� sopra la torre
e scrutando il cielo ...