Solitario,
in un mattina d'inverno,
quando ogni cosa si risveglia,
quando tutto torna
dal torpore della notte
alla frenesia della vita,
tu,
sulla tua bici,
hai lasciato il tuo corpo quaggi�,
per volar come vento caldo,
in cielo lass�,
dissolvendo un po' di te,
in ognuno di noi!
Il tuo ultimo colpo di pedale,
su per questa vetta
che noi tutti chiamiamo vita.
Ora dolce comincia la discesa,
stringi i denti,
non mollare,
noi non lo faremo,
prima o poi,
come sempre abbiam fatto,
ci ritroveremo a valle,
per condivider di nuovo,
gioia e dolore,
fatica e dolce sudore,
su per una nuova strada,
verso un'altra cima.
Ma fino ad allora,
in questi freddi giorni
d'un estate capovolta,
sentiam giungere ai nostri orecchi,
il tuo sorriso,
sentiam il nostro cuore riscaldarsi,
con il tuo amore,
sentiam il nostro animo in festa,
con la tua gioia,
e noi tutti,
sorrideremo, ameremo, saremo gioia
assieme a te!
A te,
che ci hai fatto esser
gioia,
felicit�,
amore,
rabbia,
rammarico,
disperazione,
sofferenza,
passione,
sudore,
fatica,
rivolgiamo con infinita grazia,
il nostro ultimo saluto
al tuo corpo silenzioso,
integro nella sostanza,
ma svuotato nell'essenza,
quel tuo animo,
che dirompente
si rigetta nel nostro,
fondendosi con noi,
fondendosi con te!
Ciao marco!
Gabriele Rolla
Fulmineo istante
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D'una vision angelica
Divien l'eterno paradiso
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Di due zaffiri
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Sgarbo imperdonabile
Se si cerca
U...
Silenzioso,
nella notte
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Confondo
i confini
del mio esser materia
col buio
ch...
Molti i momenti
In cui guardandoci attorno
Non scorgiam altro che muri.
Barriere
Che congiungon
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inferno
Col cielo
paradiso
Perch�
Lass� � vita eterna
E quaggi�
Meschino connubio
Di rinunce ...