Opera

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Federica Colarossi

CANTO 8 del libro "I libri blu" di Federica Colarossi.
Grigie le forme di questo mondo a parte
dal resto del ruscello che a ogni onda
travolge situazioni e personaggi
entro la continua poesia del tempo ambiguo e uniforme
nelle sue diverse misure geometrice
e non sai come finirà ogni evento che vedi,
che sai inizia in un modo bello o brutto,
con un sentimento travolgente o all' ombra di una tomba
coperta di fango e pietre per la desolazione del bene.
I rumori, i colori nel nero del nulla illuminano il buio
della bugia e puoi tornare a sperare
se conosci questa presenza e allora sappilo,
ricordalo perchè ti servirà
quando il verde dell' erba diverrà ruggine
e un sole che pareva amico brucerà ogni tua speranza.
Penserai ch' è davvero strano questo susseguirsi
di emozioni e differenti lunghezze di parole
nascoste nei libri blu, ma se nessuno pensa e registra,
come potrà un bambino sorridere al pensier della vita?
Come potrà comprendere che il suicidio
del suo compagno di scuola è un' illusoria soluzione
a un granello scuro del suo bianco sentiero di vita?
La ragione di un mondo fatto di marche e orgoglio
allontana l' inconscio da quella ch' è
la natura del suo benessere, della gioia immateriale
nel possedere il proprio cuore, le proprie mani
e l' amore nello stomaco che spinge ogni attimo
per impazienza di aiutare a guadagnare se stessi
dalla donazione della felicità.
I treni del tempo hanno vagoni indefinibili
per quanto crudeli come quelli che deportarvano gli ebrei
nei campi di Satana e il bene in questo modo
viene coperto dai sostenitori dell' Anticristo
e si cerca oggi in un mucchio di monete
la felicità della materia, ma è inutile ribadire
cos' è la felicità perchè i canti di salvezza
sono comprensibili di per se stessi,
perciò quel che manca sono le preghiere di perdono,
perdono per non aver seguito la giusta strada
o per non aver pensato alla felicità degli altri
come alla propria e le cose di eguagliano
perchè come dice il primo discorso
la resa dei conti è alle porte, per il male che hai fatto
e allora prova a chiudere gli occhi e vedere
se la vita ti sorride anche quando
non la guardi falsamente dritto negli occhi
costringendola ad ingannarti per l' assurdo andamento
della felicità sociale, cosa dici?
Tu non la vedi ma quando si sente sicura
di uscire allo scoperto piange nella disperazione
della delusione che sei tu per i tuoi familiari,
e allora chiedi perdono a tua nonna
per non aver saputo esercitare i comandamenti di Dio
che con grande cuore quella sera t' insegnò
mentre ingenuo bambino giocavi pensando
a quanti soldi avresti guadagnato
rubando al prossimo nei futuri mestieri più falsi
e disonorevoli.
Sembra d' essere in Neoromanticismo,
età maledetta dal Diavolo dell' avidità che virus,
quale forse è realmente, divora ogni cellula d' amore
per dar vita a una comunità di delusione ed egoismo.

Federica Colarossi
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