Tristezza,

Lo stordimento del distacco era passato, ma il dolore mi colpiva all'improvviso, piegandomi in due e torturandomi il corpo di singhiozzi. "Dove sei?" Gridavo nella mia testa. "Dove sei andato?". Ovviamente, non ebbi mai risposta.

Lo tengo per vero, qualsiasi cosa accada. Lo sento quando più io soffro: è meglio aver amato e perso che non aver mai amato.

Lo vedi borbottare, gli chiedi cosa c'è che non va, lui ti risponde niente. Tu comprendi che in quella frase è racchiuso ciò che siete. In una parola quel noi ora è niente.

Lontano, è un posto dove si trova il tempo per pensare ad una persona che ci manca.

Lui si era perso tra quelle vie così strette e tortuose del destino. Custodendo nelle crepe del suo cuore, ciò che era rimasto di un sogno. E si rese conto, che la distanza tra paradiso ed inferno, non era poi così lunga. Fu un attimo, solo il tempo che quell'unica parola, che non avrebbe mai voluto udire, raggiungesse il suo cuore. Addio.

Ma alla fine cos'è questo silenzio? Un male, un dolore, una cicatrice che spezza il fiato, ti logora l'anima, ti chiude il cuore e ti distrugge i sogni. Io amo il "rumore" quello forte, quello deciso, quello dove le parole ti fanno tremare il cuore, ti scoppiano dentro e ti dicono: io sono qui perché sei tutto quello che voglio e fanculo ai problemi, fanculo a chi non ci crede, fanculo al domani. Oggi siamo io e te e nient'altro che noi.

Ma c'è davvero bisogno di piangere per far capire alle persone che stai male?

Ma la verità è un'altra, e cioè che la cattiveria è una luce fredda, in cui ogni cosa perde colore, e lo perde per sempre.

Ma le farfalle nello stomaco volano via, o muoiono dentro di noi e si trasformano in malinconia?

Ma poi capii che, per quanto sia bella la vita, non basta una lacrima per risolvere un problema, non basta un perdono per cancellare una bugia, non basta un conforto per un'anima smarrita.

Mai così tristi come quando si pensa di non essere felici.

Mal d’anima è il tuo ricordo quando s’infrange contro il cuore.

Malinconica speranza di rivederti...

Manderò via la tristezza. Ti chiederò una carezza.

Me ne andai. Con una colpa che non era la mia. Tacendo, sentendo che non sarei più stata la stessa.

Mentiva la sua bocca, sorrideva agli sguardi della gente che la credeva felice, ma i suoi occhi urlavano la verità... tristezza che nessuno vedeva.

Meritiamo di stare male, quando cerchiamo di capire l'uomo che amiamo senza viverci l'amore che proviamo.

Mi affascina il crepuscolo, il sole tramonta e con esso anche le ansie e i pensieri che ci hanno accompagnato dall'alba.

Mi aggrappo a illusioni e non mi riconosco più. Guardo la mia immagine riflessa in uno specchio. Questo non è amore è dolore.

Mi aspettavo poco, non ho ricevuto niente, ma me ne vado via con tutto quello che ti avevo portato.

Mi basta un tuo abbraccio per placare il freddo del cuore.

Mi bruciano gli occhi a furia di vedere tante illusioni e poche realtà.

Mi chiedi "come stai?" e finalmente lo ammetto "male", mi guardi tutta e dici "non sembra", "tanto tu sei forte, sei saggia", si, io sono forte, sono saggia, "tu non ce l'hai il cuore come tutti gli altri", già, io non ce l'ho il cuore come tutti gli altri, perché io ne ho uno solo di cuore, gli altri ne hanno almeno uno per ogni occasione.

Mi chiedo quale sia il senso della vita quando ogni cosa intorno a te ti rende triste. Mi chiedo dove siano finite quelle giornate spensierate. Mi chiedo dove siano finiti i miei sogni di bambina. Mi chiedo dove sia finito tutto. Ma forse è proprio questo il punto: è finito tutto.

Mi dicono "non fumare, ti fa male", forse perché non sanno che il fumo non mi ha mai fatto male quanto alcune persone, uccidendomi dentro.