MORALE (SAFFICA)
Nell'ondeggiare fosco della mente
tra lo sconcerto che tra tutti sale
non si conosce più chi sia immorale
chi tace mente
Spesso si pensa senza approfondire
sgorgano le parole ma avventate
e fanno sempre danno se lasciate
sole a marciare
Ormai il marasma invade le coscienze
dov'é non si capisce il male e il bene
pensa oramai ognuno alle sue pene
la vita è breve.
Ma se a tacere sono le coscienze
e quanti d'onestà s'empion la bocca
ci prenderemo poi quel che ci tocca
nessun condanni.
Non so l'esempio che noi seminiamo
chiudere non possiamo sempre gli occhi
o finger d'esser diventati sciocchi
complici siamo.
Ma se a tacere son le istituzioni
e l'immoralità si fa costume
anche la chiesa tiene spento il lume
della ragione.
E la demagogia già tutto invade
gioca anche la politica al massacro
ognuno crede giusto il suo lavacro
ma tutt'è sporco.
Se allora tutto ormai è concesso
e chi governa porge tale esempio
se gente e chiesa tace a tanto scempio
tutt'é morale.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 6.2.2011 - 11.16)
La poesia si sviluppa in quartine saffiche di tre versi endecasillabi e chiusa con un verso quinario. L'innovazione sta nel distico a rima baciata posto a cavallo di ogni quartina. Non so se tale libertà sarà gradita dai critici, ma a me piace innnovare e non mi frega nulla del giudizio di questa casta!