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Il mare riflette il colore del cielo. Oramai sono sola. Pesanti nubi scendono lentamente e la nebbia s'infittisce e nasconde l'orizzonte. Non avverto più la meraviglia che mi circonda. In passato sarebbe stato diverso. Ma ora, qui, seduta, mi rendo conto di non provare nulla.
Il rumore delle onde è rilassante. Mi stendo, chiudo gli occhi e non ci penso più...
"Non si vive di luce riflessa", dicono. Però io preferisco la luna al sole.
È bellissima la notte in inverno: le luci, la luna, il bianco della neve, i colori nelle case. L'inverno è fatto a posta per il buio sembra ci chieda di sognare con lui.
È disonesto rubare. A meno che non ti chiami autunno e rubi un giorno all'estate.
È nato un nuovo fiore con un drappo ricamato dal cielo: la primavera.
È nei misti colori che comprendiamo come la diversità, disposta dalla natura, ci insegni ad accettare quella del pensiero umano.
È nel silenzio che parla la musica della natura.
È nell'imperfezione che muta la natura creando svariati scenari, nella perfezione tutto resta statico.
È nella natura di ogni grandezza non essere esatta.
È quando l'aquila vola che esistere acquista senso. Visto così, dall'alto, vibra ora il firmamento, che la caccia è spavento. Capisci che è cruciale ogni momento, e che una vita nell'universo, comunque, è un prezioso frammento.
È quel colore variegato dei campi, è il colore rosa dei peschi e dei ciliegi, è il profumo dei mandorli in fiore e quel risveglio della natura che fa della primavera... la primavera.
È una lisca di luce che si diffonde come lebbra, quella lasciata dalla luna la notte.
È vero, il profumo di primavera si dovrebbe sentire odorando un fiore appena sbocciato, ma io credo che il vero profumo del rinnovo della natura, lo percepisci quando la osservi con l'occhio dell'anima.
10,9, 8,7, 6,5, 4,3, 2,1, 0... Boooooom! Silenzio assoluto... c'era una volta un pianeta chiamato Terra.
A noi... i filamenti d'erba sussurrano nell'ondeggiare, le foglie urlano nel precipitare, il vento saluta nel volare, i fiori attraggono nello sbocciare... ma non ascoltiamo, non vediamo, non rispondiamo... quindi distruggiamo.
A parole non lo so spiegare, quello che mi trasmette il mare. Quando lo guardo sento dentro un'emozione forte, unica. Sembra che solo lui mi sappia capire, sappia sentire. Mi sento sola di fronte a lui, così immenso. Nel silenzio ascolto la sua voce, il suo canto. E l'emozione non ha fine. Il mare sa ascoltare. Sa trasportare, sa liberare. Il mare è da amare.
A volte ci sentiamo soli, in quel momento ricordiamoci sempre degli alberi, del vento, delle sue foglie, dei canti degli uccellini e di quel piccolo fiore fuori in giardino che resiste anche al freddo. Tutto può essere sentito e percepito con il cuore e questo ci fa una profonda compagnia.
A volte ci si raffredda, si diventa di ghiaccio. Ci serve per stordirci, per ibernare il caos di questa vita. Ma in fondo anche il gelo brucia. La neve, ad esempio, non è altro che un fuoco bianco.
A volte la natura sembra volerci comunicare i suoi stati d'animo.
A volte mi sento come il mare, la giusta via di mezzo tra il tocco della terra e il riflesso del cielo.
Abbraccia il tronco di un albero; non ferirlo scolpendovi sopra il tuo nome.
Ad alcune persone una pioggerellina appare come una tempesta, mentre per altre un uragano è la possibilità di ricominciare una nuova vita.
Adoro guardare gli alberi danzare...
Affido al mare i miei pensieri, possano giungerti al cuore, come un'onda che puoi ascoltare nell'eco di una conchiglia.